Riadattamento del racconto di Jack London, con una ottima fotografia e una sublime interpretazione da parte di quasi tutti i suoi protagonisti, a partire dall'immenso Luis Tosar (Il manager Victor Genovés) e dalla altrettanto brava Marta Belmonte (che interpreta la giornalista Monica).
Ben strutturato per aderire al mondo attuale e a Madrid, dove si svolgono le vicende di questo dramma con i tratti di un action Thriller.
I Favoriti di Mida, nel mondo reale fuori dallo schermo, potranno anche avere un altro nome con il quale chiamare se stessi ma, alla fine, esistono davvero in moltissime parti di questo pianeta.
Chiunque, infatti, appartenga ad un gruppo che, ai limiti tra confraternita massonica e cerchia ristretta di potere e affari, è di fatto anch'egli un favorito di Mida il cui unico scopo nella vita è arrivare in cima a ciò che egli considera la piramide sociale.
Il protagonista, Victor Genovés, facoltoso uomo d'affari che ha ereditato una fortuna, tra le vicende personali di un matrimonio spaccato e di un figlio pre adolescente con il quale deve ricucire il rapporto, dapprima è ricattato e poi è persino reclutato da questi fantomatici favoriti. In un certo senso rappresenta l'espressione di ognuno di noi nell'istante stesso in cui dimentichiamo o mettiamo da parte i nostri valori e la nostra integrità morale. Egli è dunque il protagonista principale di una trasformazione che potrebbe accadere ad ogni uomo o donna che dovesse vivere una vicenda uguale o simile alla sua.
Una bellissima miniserie, della quale spero non ci sia mai una seconda stagione (cosa che potrebbe accadere in base all'eventuale guadagno fiutato da chi amministra Netflix) poiché essa deve restare autoconclusiva, tanto quanto il racconto dalla quale è tratta.
Ed è già perfetta così.